Ivano Rho
Intento dei Padri della Chiesa è stato quello di suscitare l’impressione che i primi secoli siano stati una serie ininterrotta di attacchi alla Chiesa e di persecuzioni ai cristiani. In realtà gli imperatori romani si sentivano troppo forti per curarsi di un’oscura setta di gente di basso rango. Né Traiano né Adriano o i successivi imperatori proibirono il cristianesimo: durante il regno di Traiano è documentato un unico martirio: quello del vescovo Ignazio. L’indagine storiografica dimostra che le autorità si comportarono con il cristianesimo con la stessa tolleranza verso gli altri culti pagani. La storiografia cattolica diffonde esattamente il contrario. Ma è possibile stabilire con certezza solo le persecuzioni avvenute sotto cinque dei cinquanta imperatori regnanti fra Nerone e Costantino. Il primo vescovo vittima fu Fabiano, che morì però in prigione nel 250. Prima di allora nessun chierico venne ucciso. Un autorevole cristiano come Origene ammette che il numero dei martiri cristiani “è piccolo e facile da contare” (Origene,Contra Celsum 3,8). Risultano altresì falsi, Atti che attestano il martirio di numerosi vescovi romani. Per diventare “martiri” bastava una ferma confessione: si otteneva il titolo senza la testimonianza della morte o sofferenza alcuna. Solo in seguito si distinse tra un semplice “confessor” e un “martys”. Il numero di tutti i martiri cristiani dei primi tre secoli fu valutato intorno a 1500 ma è rimasta testimonianza scritta solo di una ventina di casi. E non è fuori luogo rammentare la pochezza delle sofferenze dei cristiani del tempo a paragone con le persecuzioni medioevali di eretici e streghe. Il fiume di sangue che si presume abbia inondato la storia del Cristianesimo antico è in massima parte leggenda. Il numero dei martiri fu tanto ridotto che poi se ne inventarono premurosamente degli altri, per di più capaci di soffrire e morire molto più eroicamente e coraggiosamente dei modesti martiri autentici. Dal IV al VI secolo il loro numero si moltiplica artificiosamente grazie alla propaganda cattolica, che trasforma poi i pochi martiri in tanti ed eroi. I portenti degli eroi cristiani, divengono così sempre più numerosi e più grandi, e il racconto storico viene soppiantato dalla leggenda.