I creduli, nonostante il modo chiaro ed inequivocabile in cui Einstein nega il dio dei teisti e del monoteismo in “Come io vedo il mondo”, non si sono mai completamente rassegnati sullo scetticismo di Einstein nei riguardi della loro fede. Ma le parole espresse dal grande scienziato nella lettera a Gutkind tolgono ogni dubbio su questo argomento. La lettera inviata il 3 gennaio 1954 all’amico Gutkind è stata resa pubblica solo nel 2008, in questi giorni è stata battuta all’asta per una cifra di 2,8 milioni di dollari.
Afferma Einstein, in modo inequivocabile, che “la parola Dio per me non è niente di più che l’espressione e il prodotto delle debolezze umane”, e prosegue “la Bibbia è una collezione di leggende certo onorevoli, ma puramente primitive ed estremamente infantili. Non c’è interpretazione, per quanto sottile, che possa farmi cambiare opinione. Per me la religione ebraica, come tutte le altre religioni, è l’incarnazione delle superstizioni più infantili”.
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